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Il post originale era parte del racconto “Umami”, oggi incluso nella raccolta “Infinito Presente”, pubblicata nella collana iCalamari.
“Umami”, con “Infinito Presente” e “Simulare”, è la terza di tre storie che scivolano una nell’altra; tre personaggi che, dalle concatenazioni realizzate nella circolarità dei loro atti, provano per successive approssimazioni a riappropriarsi del libero arbitrio e a riconoscere e superare colpe e limiti autoimposti.
La trama. Lisa, ricercatrice statunitense di origini italiane, scampata alle vicende tragiche della propria infanzia, viene avvicinata da Aldo durante una vacanza nel nostro paese e subirà l’impatto dell’incontro una volta ritornata negli States, dove intrattiene una relazione clandestina con una giovane studentessa. Da mera figura ispiratrice nel racconto che lo precede, qui Lisa acquisisce una dignità tridimensionale e un’orgogliosa autonomia che cerca di trasferire alle generazioni successive.
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Mai pensato di tenere traccia del mio dolore O della felicità Candele che illuminano il merletto soffuso Disegnato dall’aria Attorno ai tuoi capelli / una doccia Organizzata da Dio In castano e rame Ondulazioni luminose come guizzi Di fiamma. Ma ora lo faccio. Richiamo un pomeriggio di albicocche E acqua intervallata da sigarette E sabbia e scogli Che abbiamo attraversato: Quanto facilmente tenevi La mia mano Durante la bassa marea Del mondo. Ora lo faccio. Rivivo una sera segreta Un ponte lasciato alle spalle Dove il calore, coagulatosi In lussuria e tenero tremore, Stava così, crudele e gentile come Passione che si riaffaccia all’infinito Oscillando tra l’amaro E il dolce. Sola e desiderando te Ora lo faccio.
(Temeraria traduzione dall’originale: June Jordan – Poem for Haruko)
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Of Monsters and Men – Yellow Light
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Tag: BART, Berkeley, Cinema, Dino Campana, Film, June Jordan, krzysztof kieslowski, La doppia vita di Veronica, mesembryantenum, Musica, Of Monsters and Men, Poesia, Racconti, San Francisco
12 ottobre 2012 alle 17:12 |
concordo sul momento storico… aspettiamo che scatti il verde…
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12 ottobre 2012 alle 17:24 |
…e aspettiamo, sì… ciao.
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12 ottobre 2012 alle 19:44 |
Più che un racconto, un capitolo di un possibile, intrigante romanzo, credo. Istantanee che hanno un sapore cinematografico tra Antonioni e la nouvelle vague; sullo sfondo, tratti esistenzialistici che spaziano dall’abissale al leggero. Bello davvero.
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12 ottobre 2012 alle 19:57 |
ti ringrazio 🙂
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13 ottobre 2012 alle 18:36 |
Devo rileggere tutti i capitoli un altra volta,mi deve entrare bene,comunque aspetto il prossimo capitolo,ummm interessante…
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