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Rileggere Kafka.
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Franz Kafka – Racconti. Ed. Feltrinelli, 1964
- Dialogo con il devoto e l’ubriaco (1909)
- Dialogo con il devoto
- Dialogo con l’ubriaco
- Contemplazione (1913)
- Bimbi sulla strada maestra
- Il gabbamondo smascherato
- La passeggiata improvvisa
- Decisioni
- La gita in montagna
- L’infelicità dello scapolo
- Il commerciante
- Guardando fuori, distratti
- La strada di casa
- Gente che corre
- Il passeggero
- Abiti
- Il rifiuto
- Riflessioni per i partecipanti ai concorsi ippici
- La finestra sulla strada
- Desiderio di diventare un indiano
- Gli alberi
- Infelicità
- Il fuochista (1913)
- La condanna (1916)
- La metamorfosi (1916)
- Un medico di campagna (1919)
- Il nuovo avvocato
- Un medico di campagna
- In galleria
- Una vecchia pagina
- Davanti alla Legge
- Sciacalli e arabi
- Una visita alla miniera
- Il paese vicino
- Un messaggio imperiale
- Il pensiero del padre di famiglia
- Undici figli
- Un fratricidio
- Un sogno
- Una relazione accademica
- Nella colonia penale (1919)
- Il cavaliere del secchio (1921)
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Tag: Espressionismo, Eugenio Montale, Feltrinelli, Franz Kafka, Giorgio Zampa, Libri, post-it, Racconti
27 novembre 2012 alle 11:31 |
Adoro Kafka ma rileggerlo significa “abbandonare” a se stessi…i 23 libri che aspettano di esser letti….e non vedo l’ora.
Ogni tanto, è vero, che ne prendo in mano qualcuno e ne leggo qualche pagina, così a caso….ma ri-leggerli per ora è impossibile.
Buona ri-lettura
ciao
.marta
PS: non ho capito perchè non riesco ad iscrivermi al tuo blog.
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27 novembre 2012 alle 11:33 |
Ogni cosa a suo tempo, no?
Intanto vado a controllare se ho per caso qualche impostazione che impedisce l’iscrizione al blog. A presto
f
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27 novembre 2012 alle 12:51 |
Un libro da comodino…ogni tanto VA riaperto…almeno io faccio così…ci sono di quegli autori che a volte uso a scopo terapeutico…lui è uno di questi…quando Gadda non funziona…anche se di solito funziona sempre.. : )
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27 novembre 2012 alle 12:57 |
Hai colto la funzione. Questa poi è un’edizione da privilegiati… 🙂
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27 novembre 2012 alle 18:45 |
Bella edizione!
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27 novembre 2012 alle 18:49 |
Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Pensa che volevo intitolarlo “Lettrice con Kafka”.
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28 novembre 2012 alle 00:32 |
Potevi farlo, che poi rebloggavo!
Ovviamente se vuoi inviarmi una foto del libro che stai leggendo, o hai letto, la pubblico volentieri!
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28 novembre 2012 alle 06:56 |
Il problema è scegliere…
Lo farò
Ciao, f
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27 novembre 2012 alle 20:00 |
Kafka più lo si legge macchiato dal tempo, meglio lo si apprezza! : )
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28 novembre 2012 alle 06:53 |
Nel senso che ti accorgi che il tempo non lo intacca (ma il libro invece si sbriciola tra le dita…)
Bonjour
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28 novembre 2012 alle 08:26 |
No no, io dicevo proprio dello sbriciolamento. Quel certo solletico mentre si legge, tra glia acari e le frantumazioni! Buongiorno anche a te.
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28 novembre 2012 alle 10:22 |
😀
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27 novembre 2012 alle 21:36 |
“Un libro dev’essere la scure per il mare gelato dentro di noi”.
(Franz Kafka)
Un abbraccio, Edo
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28 novembre 2012 alle 06:55 |
Era ubriaco, mi sa. A me fa l’effetto di vento sul fuoco 😉
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28 novembre 2012 alle 14:12 |
Il “fuochista 1913” penso che risolverà il tuo effetto. 😉
Un abbraccio vellutato, Edo
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28 novembre 2012 alle 10:41 |
Kafka non fu mai ubriaco… Le sue precarie condizioni di salute – che durarono quasi una decina d’anni – lo turbarono nelle profondità dell’anima. Lo allontanarono dai pensieri felici, dalle donne e dalle attività manuali. Si rifugiò nell’ebraismo e ne uscì a soli 40 anni e 11 mesi esatti, per dedicarsi al riposo nel cimitero ebraico di Praga…
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