Le cicale ormai non cantano più da tempo, e anche se posso ascoltarne il suono che ho registrato nel lontano giorno d’estate, adesso però è pieno inverno. Quel canto richiama “il vero ricordo dei campi”, e so che è in inverno che la terra vive davvero. Il suo calore sta sotto, dove riposano semi e animali da tana. Il sole l’accarezza piano per non turbarne il torpore fertile, dal fondo del quale apre una stretta via solo all’amante più cauto. Quello che, con il rispetto di un fratello, si sdraia su di lei senza dichiarare, meno che mai a sé stesso, di volerla possedere. Nessuno, all’infuori di lui -neanche la stessa terra che intanto dorme e sogna-, saprà mai se sbocceranno fiori da quell’abbraccio, così come nessuno capirà perché ceci n’est pas un post.
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“Ti mando qui accluso uno schizzo delle cicale di qui.
Durante i grandi caldi il loro canto ha per me lo stesso fascino di quello del grillo nelle case dei contadini delle nostre parti. Se mi è ancora difficile ritrovare il coraggio per gli errori commessi e che commetterò per quanto si riferisce alla mia guarigione, non dimentichiamo per questo che sia i nostri spleen e le nostre malinconie, sia i nostri sentimenti di serenità e di buon senso non sono le nostre uniche guide e neppure le nostre difese decisive, e che se ti trovi davanti a dure responsabilità di rischio, ti prego, non preoccupiamoci troppo l’uno dell’altro, e anche se le circostanze della vita ci hanno fortuitamente allontanato tanto dalle nostre concezioni di gioventù sulla vita di un artista, noi restiamo comunque fratelli, e sotto certi aspetti compagni di ventura. Le cose stanno in modo che qui si trovano gli scarafaggi nel mangiare come se fossimo veramente a Parigi, e potrebbe anche essere che tu a Parigi abbia talvolta il vero ricordo dei campi. Non è molto, ma in un certo senso è consolante.”
(Vincent Van Gogh, agosto 1889, lettera al fratello Theo)*
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Ci sono fiori e fiori, fratelli e fratelli, momenti e momenti. E c’è qualcosa, qualcosa di buono, che rimane sempre.
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*) Citazione rubacchiata fresca di forno dal blog di Antonio Di Leta , grazie! 🙂
Tag: Arte, Attualità, Blog, Epistolari, Mc Donald, post-it, Vincent Van Gogh
30 dicembre 2012 alle 14:12 |
Ora ho capito lo spunto a cui ti riferivi…:)
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30 dicembre 2012 alle 15:07 |
(mi hanno detto che sta robba si chiama metasbloggolologgia o qualcosa di simile :-D)
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30 dicembre 2012 alle 16:04 |
Può essere, come il “metalinguaggio”, etc…anche se scritta in quel modo mi sembra più un tremendo metodo per lavare le interiora 😉
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30 dicembre 2012 alle 23:34 |
Finalmente sono riuscita ad accedere al blog! uff…
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30 dicembre 2012 alle 23:36 |
Hai visto mai che non finivamo bene l’anno!
🙂
Ciao Marta!
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31 dicembre 2012 alle 14:23 |
Laisser la nature suivre son cours parce que c’est la Nature qui a raison
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