Cor, cordis, cordate

by

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Versi che non rivelano ancora la mia svolta trash, né la serata Durex di venerdì scorso in discoteca 😀

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Parlo di fatti concreti come mani.

bianche di calce e dure di lavoro.

Chiamo l’esempio allora,

prendendolo per mano:

Grinzoso schermo appeso,

brillava di riflessi, fiotti di luce

e schizzi delle onde in mezzo ai rovi.

Quel giorno l’ho scalato senza guardare in basso,

instabile, tentando le vie nuove,

i muscoli tremanti e i tendini in tensione.

Punte di dita incerte, petto sbalzato

dalla parete ostile al battito schiacciato

di un cuore che si ostina.

Sono arrivata in cima. E lì

ho gridato forte, rivolta a chi era in fondo

(gli amici-macchie di colore, i loro zaini pieni,

i fuoristrada ai margini del bosco)

non so più quante volte.

Dicevano “Ora scendi!”

Io non avevo voglia di tornare.

E la conquista

ha spinto oltre il desiderio.

Rischiare l’equilibrio, vivere i fatti

mani di magnesite

sudore stillante dalla fronte accesa

nervi tesi

E solo la vertigine

sotto di me in cordata.

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EELS – I’m Going to Stop Pretending That I Didn’t Break Your Heart

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(Per la pazienza/ devo un inchino/e pure un grazie/ ad Antonella/ Taravella Guarino)

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11 Risposte to “Cor, cordis, cordate”

  1. Wish aka Max Says:

    Emozionante. Brava. 🙂

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  2. tramedipensieri Says:

    …una caparbietà e tanta forza per arrivare in cima….

    ciao
    .marta

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  3. Marì Says:

    bellissimo

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  4. scudieroJons Says:

    E’ vero! Tutti dicono la stessa cosa. Nessuno mai che dica: Brava! Rimani lì, a respirare l’aria delle cime!
    Ciao : )

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