L’abbraccio è il mio leitmotiv

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Un leitmotiv in campo letterario altro non è che una fissazione, narrativamente ben congegnata, che ricorre in parallelo alle vicende raccontate e che spesso consente all’autore la dimostrazione delle proprie tesi, tramite fatti mostrati invece che con l’enunciazione di verbosi o scarsamente dimostrati teoremi.

Molti dei libri che, a partire dalle cime delle classifiche, finiscono tra le nostre mani, invece, hanno questo difetto: contengono insopportabili spiegoni. Utili, forse, a chi non riesce a trarre da sé le proprie conclusioni, al genere di lettori che estrapolano frasi e poi le mettono a corredo dei propri profili social, per rendere ben chiaro al mondo di star vivendo secondo regole altrui.

Lode a quello scrittore che mi porta sotto al naso il profumo della rosa invece di enunciare il carattere del mese di maggio. Lode a Jane Austin, quando fa scalpitare il cuore di Elizabeth Bennet nel mio stesso petto, e non perde righe preziose dietro alla descrizione della donna borghese, inglese, di inizio Ottocento.

Lode ai contemporanei che non si scompongono davanti alla pochezza del mainstream, come Tim Parks, che con Destino muove i suoi personaggi in una pièce dove il leitmotiv è l’impossibilità di scampare agli esiti delle proprie scelte di vita, e come Jonathan Franzen, che nelle Correzioni invece sostiene l’opposto: finché imprimiamo svolte al destino, anche contrarie a come sono impostati in origine i nostri personaggi, troveremo sempre una porta aperta per aver salva la vita.

Questo considero, man mano che leggo (e rileggo) vite altrui completamente inventate e mi astengo dal consumo bulimico della sconfinata realtà che mi si presenta a ogni passo senza nemmeno attendere che sia io a cercarla tra le pagine di cronaca od origliando dietro a una porta chiusa.

Chi ha il dono di congegnare esistenze e armonizzarle a una propria visione dell’universo realizza il miracolo di valicare la smisurata solitudine e il senso di impotenza che ci minaccia ogni volta che entriamo in contatto con l’insensata assurdità del quotidiano. La letteratura è l’abbraccio che riconcilia con l’Umanità.

Immagine via Pinterest

 

 

 

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6 Risposte to “L’abbraccio è il mio leitmotiv”

  1. un tal lucas Says:

    «Molti dei libri che, a partire dalle cime delle classifiche, finiscono tra le nostre mani, invece,»… cadono ai nostri piedi (speriamo non scalzi, ché, a volte, le costole son dure).

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  2. tramedipensieri Says:

    In genere diffido delle “cime delle classifiche”…ciò non toglie che anche a me sia capitato che mi siano cascati ai piedi (e subito portati in biblioteca)

    E’ un belissimo, sincero, abbraccio 🙂
    Ciao Francesca

    PS: Spiegoni :D:D:D (simpaticissima)

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  3. newwhitebear Says:

    l’abbraccio sono quegli autori che riescono a smuovere qualcosa dentro di noi.

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