dimensioni che contano

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il suo era un modesto complesso d’inferiorità che suonava rock: due inferiorità alle chitarre, una alle tastiere, un’altra alla batteria, un’ultima al basso, mentre lui ne era la voce e, di conseguenza, la massima inferiorità: quando si esibivano, cantava da sotto al palco (va detto, traendone una soddisfazione misurata). in tournee con la band, una sera capitò davanti a un complesso da una trentina di elementi che spaccava ogni tetto, dei decibel e del locale, per questo motivo e per la superiorità evidente, i suoi cantanti erano talmente fuori che si faticava a udirne la voce. Fu in quel frangente che, in un’epifania, realizzò la reale grandezza delle scale minori e decise seduta stante di ridimensionare il suo complesso a voce e chitarra blues, per una messe di misuratissime soddisfazioni

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3 Risposte to “dimensioni che contano”

  1. newwhitebear Says:

    simpatico calembour che gioca sulla parola complesso.

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