Una fotografia.
Illustrazione di Davide Lorenzon
Un fumetto, un sogno, una folgorazione. In apparenza era una ragazza-immagine, una mannequin tra noi. Capitò un giorno in cui la vidi di sfuggita, fumava accanto a un interlocutore mentre guardava altrove, la gonna corta con un fascione ai fianchi e un lungo bocchino tra le dita guantate, con aria da Louise Brooks. La conoscevo già solo di vista, quando mi capitò di chiederle un favore. Mi accostai piano, con circospezione, intanto che studiava la fotografia di un suk seduta sul suo stesso piede. Sembrava il suo ologramma, ma intanto era dispersa tra i cerchi di un dedalo lontano. Schiarii la voce più di due o tre volte, chiesi un permesso che non la raggiunse – forse in quel suk c’era troppo rumore, o forse troppa vita l’avvolgeva stretta. Attesi sbuffando di impazienza, finché tornò e mi accolse. Mi si rivolse un Buddha occhiuto come Betty…
View original post 187 altre parole
22 marzo 2019 alle 17:02 |
la vista come il tatto per me è fondamentale. Sono due sensi che danno il senso alla nostra vita. Anche questo post è degno di nota e di essere letto
Complimenti
"Mi piace"Piace a 1 persona
23 marzo 2019 alle 16:47 |
Ti ringrazio molto ☺
"Mi piace"Piace a 1 persona
23 marzo 2019 alle 17:09 |
veramente belli questi post
"Mi piace"Piace a 1 persona