C’era una volta un re, Vittorio Emanuele I di Savoia. E c’erano gli universitari piemontesi (con le loro idee rivoluzionarie: borghesi e liberali!) i quali, sentito della rivoluzione in Spagna, cercarono di sbarazzarsi degli austriaci e ottenere la Costituzione, con un appoggio da parte del principe di Carignano, Carlo Alberto. Lui era uno che aveva fatto l’Erasmus di allora, pareva quindi di vedute aperte, ma di Vittorio sarebbe diventato il successore, e li tradì.
Il 10 marzo si accese la rivolta celebrata dal Manzoni: Si tentò, peccando di fiducia e cieco asservimento alla monarchia, ciò che in seguito fu comunque inevitabile. Si issò la bandiera italiana accanto a quella carbonara su molti municipi piemontesi e si adottò una Costituzione che andava incontro al popolo e depotenziava i nobili.
In seguito all’abdicazione di Vittorio, Carlo Alberto, sensibile a ogni vento come le due bandiere, diventò re per volontà reale e subito si accorse dell’errore. Al dodicesimo giorno, scappò in segreto per andare ad arroccarsi a Novara e non si spostò di lì nemmeno quando il capo dei costituzionali, Santorre di Santarosa, gli corse dietro e tempestò di pugni la sua porta.
A Torino venne smontato tutto dall’esercito, tornarono gli austriaci e si assestarono anche meglio di prima.
Era il 1821.
Il 10 marzo del 2021 l’Italia unificata, repubblicana e costituzionale, si sveglia attraversata da un unico pensiero: che ne sarà dei poveri reali. Inglesi.
Povera Italia oppressa, mi sentirei di dire piuttosto, negli ideali.
Tag: ideali, Marzo 1821, Monarchia, Rivoluzione
10 marzo 2021 alle 15:49 |
I Savoiardi li uso per fare il tiramisù
"Mi piace"Piace a 1 persona
10 marzo 2021 alle 16:35 |
Mmm… Buono!
"Mi piace"Piace a 1 persona
10 marzo 2021 alle 17:19 |
🙂
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2021 alle 22:29 |
Quando hai ragione. L’Italia rimarrà sempre un’Italietta borghesuccia, bigotta e ipocrita.
"Mi piace"Piace a 1 persona