niente da giudicare

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se qualcuno chiedesse conto dell’andamento del blog negli ultimi mesi (/anni), come spinto dall’esigenza di manifestare un rimprovero per una presunta mancata linearità, consecutività, esemplarità, coerenza, significatività, ecceterità, gli verrebbe risposto, dall’eventuale destinatari3 della lamentatio non petita, l’equivalente italicamente corretto (è pur sempre un luogo pubblico) della nota espressione gergale di provenienza geografica centro-laziale: ma a te, chi te conosce? avemo mai magnato o bevuto insieme?

quello che non accade qui, accade altrove. e, d’altronde, non si sono mai pretesi abbonamenti a titolo oneroso: la spiaggia è libera, non sono dovuti né sdraio né ombrellone. qui, da anni, si pratica un naturismo pudico e riservato.

ma, questa è la notizia, richieste siffatte non sono pervenute, e questo, lungi dall’excusatio che può apparire, è solo l’articolo di un blog. quella cosa che, agli esordi, si ricordava a ogni pie’ sospinto distinta da una pubblicazione periodica, onde non dover incorrere nelle magagne giornalistiche delle quali ce ne importa il giusto, giusto per scansare le improbabili pretese di pagamenti non dovuti, che qui la cinghia è già stretta abbastanza e manca perfino la pecunia per fare un altro buco.

tolta di mezzo l’ombra dell’excusatio, decade pure l’accusatio (per i non latinisti: chi si scusa si accusa, no? e dai) e resta soltanto il pretesto per tratteggiare una posizione netta a favore delle Olimpiadi, che da sempre portano pace, amicizia e una competizione sana e non di sopraffazione, di Gaza e dei territori occupati, dei sofferenti, degli oppressi, inclusi i carcerati, delle minoranze che, in quanto tali, godono perlopiù di diritti non garantiti, altro che storie, e non danneggiano neppure il piumino da cipria di coloro che, più che imbellettarsi, dovrebbero provare la salubrità e leggerezza del presentarsi in giro con una sola faccia e senza trucco, di tutti quelli che lavorano a testa bassa non solo per sé stessi ma anche per il prossimo, imbarcato con tutta evidenza sullo stesso scafo, e non soffiano sul fuoco della violenza, della polemica, della morte tua, vita mia (vedi, non latinista, come ti sono tollerante). e dai.

fa caldo, rega’.

dice che l’estate è già finita. je piacerebbe (e glielo lascio dire, è tanto caro). ma è solo il nove agosto, giorno che, da che mondo è mondo, fa rima con girarrosto.

stiamo calmi, che si suda.

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