Per il momento scrivo solo cose così:
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Mi ritrovo stretta al nodo
di uno sfogo primordiale
sembra che ne tenga i capi
ma io sto per soffocare.
Chi sa dirlo di chi è
l’antipasto e il caffè,
l’apertura e anche la chiosa,
uovo, bruco e mariposa?
Dove inizia e dove smette
chi mi stringe le manette?
Chi dovrei mai benedire
se non entro e non so uscire?
pur se ho stille per compagne?
Chi se non altri che me
e un bondage-autodafè?
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Parecchi anni fa avevo dei vicini di casa che ospitavano una colonia di gatti, ma non se ne occupavano molto. Così, un po’ per fame, un po’ per curiosità felina, facevano delle gran passeggiate sul tetto che univa i nostri due appartamenti. Talvolta, se mi capitava di aprire gli occhi nel cuore della notte, scoprivo di essere vegliata da alcune paia di pupille, pressappoco con espressioni del genere:
.La cosa, anziché inquietarmi, mi divertiva e spesso tornavo a dormire più profondamente di prima.
Ai miei quattro gatti: Continuate a vegliarmi, una notte aprirò la finestra e vi farò rientrare.
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Tag: Elias Canetti, Francesco Petrarca, Gatti, Poesia
24 Maggio 2014 alle 19:53 |
Che spavento! O_O
Non conoscevo il romanzo di Canetti…mi incuriosisce, mi sa ..che vi ritrovo un pochino di attualità…così, a naso..
Ciao Francesca
🙂
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25 Maggio 2014 alle 19:41 |
Credo che ogni buon libro resti sempre attuale, anche quando lo spirito dell’epoca in cui è stato concepito si è ormai estinto. In fondo è l’uomo a non cambiare mai.
Ciao 🙂
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25 Maggio 2014 alle 22:08 |
Vero…
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2 giugno 2014 alle 17:53 |
Ho sempre sospettato che tu fossi, in realtà, Catwoman.
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3 giugno 2014 alle 21:38 |
Mentre non sospettavo affatto che tu fossi un tipo sospettoso. Il mistero si infittisce…
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