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increspature

23 agosto 2025

(nel vuoto si propagò un’onda mai intercettata e ben presto estinta)

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[…] “Gorn-vo! Uka-kena. Fara-mur. Naga-ush.” “Kena! Uga-tor!” “Yar-tu, fena-mok.” “Naga! Tor-ven! Tor-ven!” […]

[…] Cara, cum ludere cum serpentibus finieris, mihi paucos sestertios dabis, quia Romam redire debeo ut quaedam parva res componam? […]

[…] Carissima e dolcissima, da molti giorni ormai sento il bisogno di rivolgermi a te con queste poche umili righe che, mi auguro, ti giungano gradite tra le mura della nostra città, ove il sole sembra non tramontare mai e il dolce profumo dei limoni si confonde con l’eco delle voci del popolo e delle onde del mare. Il mio spirito, travagliato da pensieri e inquietudini che solo in parte oso confidarti, trova tuttavia conforto nell’immagine di te, sempre sollecita e gentile, esempio d’abnegazione e fermezza. Come ben sai, le mie occupazioni mi tengono spesso lontano dalle più ordinarie necessità della vita, e tuttavia, figlio dei nostri tempi incerti, non posso sottrarmi agli oneri di coloro che scelgono la via del pensiero e della libertà. Il peso degli affitti qui – che tu ben conosci per esperienza dei miei racconti – è divenuto, ahimè, più gravoso col volgere delle stagioni, e mi ritrovo ora, non senza un certo imbarazzo, a dover chiedere il tuo aiuto. […]

[…] Hai mica visto i miei calzini rossi, quelli che mi regalarono i compagni durante il decimo congresso del partito?” “Forse li hai lasciati insieme alle minute della Costituente?” “Ma no, quelle le ho messe nella valigetta, accanto alla copia della Costituzione che tu stessa hai revisionato.” “Magari li hai dimenticati sotto la bandiera che portammo a Praga nel ’48. Hai presente quanto ti confondi, come quando ti cercavano a Montecitorio e tu eri rimasto in biblioteca? “Sempre pronta a ricordarmi le mie piccole distrazioni, eh? Però ai calzini ci tengo: sono il simbolo del nostro impegno!” “Se ci tieni davvero, dovresti imparare a piegarli bene, non abbandonarli come i tuoi discorsi sparsi alle riunioni della direzione.” “Sarà, ma senza quei calzini mi sento un po’ meno compagno, te lo confesso.” “E allora cerca meglio, magari sono finiti tra le tue carte di Bruxelles, vicino agli appunti del viaggio in Unione Sovietica.” “O forse li hai presi tu…” […]

[…] Il mio cappellino rosso è molto cattivo, molto cattivo adesso, così tutto sudato. Prendimene uno nuovo subito. Deve essere il migliore, grande e con la scritta bella in vista, e non farmi aspettare come al solito! […]

[…] “Bro, sei il mio main🫶😭” “Frate, same vibe, me fai una ricarichina che sto senza fumo?🔥” […]

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