di Francesca Perinelli
Sono vincente, ho vita facile se seguo l’istinto. Oso perché ho in corpo una certa vibrazione, mi prende all’improvviso davanti a scelte rischiose e, quando arriva, non posso che seguirla. Non c’è niente di male, finora ho fatto centro. Squadra che vince non si cambia, quando ti capita la configurazione esatta, il mix giusto, la giusta zona e il modo. Tutto è iniziato il giorno che avevo tra le mani la radiolina rossa di mio padre, quella che usava per ascoltare le partite. Si era rotta e a casa mia, erano altri tempi, non c’era modo di passare il tempo nei giorni piovosi. Così, avrò avuto sette o otto anni, ho sfilato un cacciavite dalla cassetta e l’ho aperta, ho osservato i fili torti, le saldature, i pezzi misteriosi. E, misteriosamente, è arrivata la scossa. Ho deciso di rischiare, sputando un paio di volte a caso, smuovendo qualche pezzo. Oh, davvero, quando l’ho chiusa di nuovo, ha preso a funzionare. Eccome! Già mi vedevo dietro il bancone del negozio “Riparazioni radio”; mamma alla cassa, papà a distribuire i numeri alla gente assiepata all’ingresso. Oggi faccio altro ma sto bene, ho sempre piegato il fato a mio vantaggio, stravolto le leggi delle probabilità. Il destino ha memoria, viene sedotto dall’ottimismo, va incontro ai vincenti perché con quelli come me la via è più facile. Perfino adesso che dal carcere gestisco un traffico d’auto rubate. Ho un grosso carico per le mani e ho intenzione di darle sottocosto, come volanti, alla Polizia. Il Questore ha fatto intendere al concessionario dal quale ha comprato la prima del gruppo che l’idea non gli dispiacerebbe.
Tag: Blog, Commerci, Fato, Quadrilogia, V-CRT
13 giugno 2019 alle 17:14 |
non male l’idea. E’ proprio un vincente, anche se a prima vista non sembra. Anziché il successo sudando dietro un bancone, è meglio il commercio di auto rubate da vendere alla polizia. ;D
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