di Marco Giovenale
non fanno più gli hangar i reparti a centinaia ci sono i nuovi le travi dismesse le nuove le droghe con le classiche portano i soldi le classi sociali che li portano quando si vede da lontano l’hangar che si avvicina nel film senza niente dentro celeste nella lontananza topo da vicino è quando erano i novanta ottanta quelle prendevano alla testa il corpo si indebolisce la pelle si squama piglia odore come una muta come diversamente nessuno lo saprebbe si piega suda ballando i liquidi via 5 litri bassa pressione decelerazione cardiaca poi accelerazione proiezione psichismo animale la vecchia abitudine prima torna alla campagna in occidente cardioriparatori i tecnici montano i faretti salgono su strutture di 10 metri sotto le volte alte 30 una volta qui era tutta città adesso è tornata come prima cambiata tutto heidegger i faretti permettono la nuvolaglia il rientro le mosche la nutrizione
Marco Giovenale è tra i fondatori di gammm.org (2006). Vive a Roma, dove lavora. Cura la collana “SYN – scritture di ricerca” per le edizioni IkonaLíber. Tra i suoi libri di poesia: La casa esposta (Le Lettere, 2007), Shelter (Donzelli, 2010), Maniera nera (Aragno, 2015), Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017), Delle osservazioni (Blonk, 2021). In prosa: Quasi tutti (Polìmata, 2010; Miraggi, 2018), Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens, 2016), La gente non sa cosa si perde (TIC, 2021). Con i redattori di gammm è nel libro collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Sossella nel 2008 ha curato una raccolta antologica di testi di Roberto Roversi. Ha tradotto Billy the Kid, di Jack Spicer (La camera verde, 2014). Il suo sito è slowforward.net.
Tag: Blog, Marco Giovenale, quadrato, Quadrilogia, Racconto, The Square
7 settembre 2021 alle 15:52 |
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