Roy Batty

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Ascolta la lettura (Base: To the Moon – Junodream)

pensa a qualcosa di bello pensa a qualcosa di bello pensa a qualcosa

inutile dare importanza ora alle lacrime alle lacrime

alle lacrime nella pioggia

inutile ora pensare al nome dell’androide moribondo

e alla collocazione esatta delle porte di Tannhäuser

non sono porte girevoli e nessuno tornerà indietro

pensa a qualcosa di bello pensa

ai rami dei ciliegi ricoperti di fiori

pensa alla stupefacente tridimensionalità dei petali

al contrasto tra il colore rosa e l’azzurro del cielo

pensa all’afflusso di sangue dal cuore

correndo correndo correndo a perdifiato

di fianco alla sfilata dei ciliegi in fiore

pensa alla pelle scoperta

sotto il sole bruciante del sedici aprile

correndo a perdifiato contro l’azzurro del cielo

e il verde del lago

e che dopo mezz’ora ancora

non ti facevano male le ginocchia

e che hai incontrato tre volte quante i giri del lago

le stesse persone

e a ogni giro erano leggermente diverse

e a come è sembrato un errore di matrix

che a ogni giro del lago le stesse persone fossero

leggermente diverse

perfino i rami dei ciliegi perdevano un po’ del loro colore

e l’acqua schiariva verdastra contro il cielo

e sembrava un giorno leggermente diverso

di giro in giro più cupo

riflesso negli occhi dei passanti

dei canottieri in pieno sforzo atletico

delle coppie mano nella mano

perfino in quelli dei cani a passeggio

e dei padroni piegati

a raccogliere i loro escrementi

inutile pensare inutile pensare inutile

pensare alle navi da combattimento in fiamme

al largo dei bastioni di Odessa

alle fosse comuni alle riprese dei droni in volo

sulle città annientate

te lo hanno solo raccontato

come ti hanno raccontato che ancora nel ricco occidente

qualcuno ha gridato alla moglie nella notte

chiama il centodiciotto

e dopo un quarto d’ora non c’era più niente da fare

non pensare non pensare non devi pensare

che vi conoscevate che era un uomo buono

che hai detto che non lo scorderai e subito hai pensato

che presto te ne andrai anche tu dimenticata

e tutte le generazioni

e i ciliegi smetteranno di fiorire per chiunque

non resterà memoria neanche dei cani

né dei loro escrementi lasciati a seccarsi per terra

inutile pensare mentre il sangue finalmente fatica a farsi strada

lungo le fibre muscolari indolenzite come le ginocchia

che ancora non è tempo che ancora non è tempo

che ancora non

è tempo di morire

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2 Risposte to “Roy Batty”

  1. newwhitebear Says:

    non so da dove sia tratto ma è un vero inno alla vita.

    "Mi piace"

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