Senza competenza né pudore

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 (una trama giallo-verde)

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Prologo

Un mercoledì sera di pioggia una donna, che chiameremo Mona, viene ritrovata morta a Roma in mezzo alla carreggiata di Via Salaria, poco prima di Piazza Fiume. I passanti, chiusi a capannello attorno al cadavere, discutono sul da farsi, dividendosi tra coloro che ritengono di doverla lasciare in terra fino all’arrivo delle forze dell’ordine e coloro che, invece, la afferrano a più riprese per braccia e gambe (qualcuno, già che c’è, le tasta un po’ le tette, che tanto non si può più ribellare), lasciandola ricadere malamente in terra soltanto dopo estenuanti tira-e-molla con quelli del primo avviso. All’improvviso scatta il verde, scatenando la rabbia di un plotone di auto inferocite. Un momento prima di essere falciati in massa, ciascuno dei passanti rivede tutta la propria vita come in un film. Tra di essi, c’è chi rivive colpevolmente, istante per istante, le ultime occasioni di contatto con la defunta.

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# 1

Passante 1: – Hai letto? A Caserta i paesi dell’area OCSE hanno aperto un centro per insegnare ai paesi dell’area MENA come si devono gestire le pubbliche amministrazioni.

Mona: – Quali sarebbero i paesi dell’area OCSE?

Passante 1: – Quei 29 paesi, tra i quali il nostro, che praticano il libero mercato!

Mona: – Chiaro, lo sapevo benissimo. Era un pour parler.

Lola: – E i paesi MENA?

Mona: – Anche tu poni la questione pour parler, immagino.

Lola : – Certo.

Passante 1: – Sono quelli che si situano tra il Medio Oriente e il Nord Africa, e che vengono sostenuti da progetti della Banca Mondiale.

Mona: – Mah. E perché a Caserta?

Passante 1: – Qua il Ministro Patroni Griffi dice che c’è una “comunanza di interessi”, ti leggo quali: “lotta alla corruzione, performance nelle pubbliche amministrazioni e semplificazioni per creare le condizioni di crescita e di sviluppo”.

Mona: – Altro che “Città Distratta”*, allora.

Passante 1: – Sì, invece. Considerato che dalla Reggia si gode di uno splendido panorama, non si può evitare di distrarsi.

Mona: – Capisco. Infatti vedi, vedi! Il Sindaco dice “Ho già ricevuto i complimenti di tutti i rappresentanti dell’Ocse impegnati oggi a Caserta, per le bellezze che la città offre alla loro vista”.

Passante 1: – Mi sembra un’ottima cosa, no?

Mona: – Ottimo, disse il conte, e vomitò (tre volte, aggiunge sempre mia madre).

Passante 1: – Uhm. Certo non per la città, immagino.

Mona: – Ovviamente no.

Passante 1: – Ora l’ho capita …Ah! Ah! …Uhm.

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Lola: – Non hai nessun pudore.

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# 2

Lola: – Fai vedere. Vuoi comprarti un nuovo telefono?

Mona: – Non esattamente, sono entrata in un negozio e ho preso un depliant.

Lola: – Intanto dovresti leggerlo nel verso giusto.

Mona: – So leggerlo nel verso giusto, è solo che a te lo sto porgendo al contrario. Mi offri un caffé?

Lola: – Certo, fai pure. Vuoi comprarti un iPad, dunque. È questo un iPad, vero?

Mona: – Noo, non vedi? Quest’altro è un iPad.

Lola: – Ah, mi sembrava che lo fosse anche questo.

Mona: – No, no, è tutta un altra cosa. È della Apple e io di quel mondo non ne ho mai capito niente.

Lola: – Ah. E se non è un iPad, che cosa sarebbe invece?

Lola: – Non vedi che è un telefono?

Passante 2: – Uh, hai intenzione di comprarti un telefono nuovo?

Mona: – Non esattamente, sono entrata in un negozio e ho preso un depliant.

Passante 2: – Enrico ha questo modello.

Mona: – Bello. Tre pezzi: tastiera, schermo touch e telefono. Lui come ci si trova? Funziona?

Passante 2: – Oh, sì. Anche se credo che abbia comprato solo questo pezzo.

Mona: – Solo la tastiera?!

Passante 2: – … Mi pare …

Lola: – Eppure sembrerebbe che li vendano insieme questi tre pezzi.

Passante 2: – Forse, ma comunque te li danno gratis. Se compri l’abbonamento. È per tuo figlio la spesa?

Mona: – No, in realtà sarebbe per me.

Passante 2: – Io lo sto cercando per mio figlio. Sai, lui ha un vecchio modello. Fa solo telefonate. E invece ultimamente torna da scuola dicendo “mamma, tutti i miei amici hanno il touch screen…”

Mona: – Certo.

Lola: – Certo.

Mona: – Su cosa ti stai orientando, così magari mi dai un suggerimento?

Passante 2: – Bè, io avrei scelto uno di quelli che paghi 10 euro al mese per due anni ma puoi navigare in internet e scambiare messaggi con chiunque. L’unico inconveniente è che una telefonata costa quindici centesimi, con scatto alla risposta.

Mona: – Azzpé!

Lola: – Urgh.

Passante 2: – E allora ne ho parlato con Enrico, che ha detto antani, come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata. Allora abbiamo convenuto che dei tre telefoni come se fosse tarapia tapioco che avverto la supercazzola. Sbiriguda veniale.

Mona: – Certo. E poi, D’oh! De-hi-hi-ho! Preferisco bere una birra. Ciambelle… esiste qualcosa che non riescono a fare?

Passante 2: – Ah, le cappelle? E le son là, guardi, a destra, ma qui un si può parcheggiare. Intanto, trìnita confraternita pulitina.

Mona: – Bene, bene. E, appena avrete deciso, ricordati che quello vecchio lo prendo io.

Passante 2: – Senz’altro, come no? Benissimo! A presto allora!

Mona: – A presto, a presto!

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Lola: – Non hai nessun pudore.

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# 3

Lola: – Sai quante unghie ha un vitello?

Mona: – Otto

Lola: – … Come hai fatto?

Mona: – Eh, sono due per zampa.

Lola: – … Complimenti, non pensavo. Dì la verità, hai tirato a indovinare?

Mona: – Hai mai disegnato un vitello?

Lola: – No.

Mona: – Neanche io, ma lo riesco a immaginare benissimo.

Lola: – ’Cacchio dici?

Mona: – Non posso crederci: davvero ho indovinato? Ehi, tu, ultimo arrivato, tu lo sai quante unghie ha un vitello?

Passante 3: – Grunt. Nessuna.

Mona: – Già. E sai perché?

Passante 3: – No.

Mona: – Perché i vitelli le unghie se le mangiano a sangue.

Passante 3: – Ah. Davvero?

Mona: – Sì, lo sanno tutti.

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Lola: – Non hai nessun pudore.

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Variety: Con questa opera il regista disegna il ritratto di una disperazione senza rimedio.

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Elio E Le Storie Tese – Il Vitello Dai Piedi Di Balsa (+ Reprise) feat. Enrico Ruggeri

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*) Antonio Pascale: Ritorno alla città distratta – Ed. Einaudi – Stile libero, 2009

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