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Roma, 20 Ottobre 2012
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Scendendo dai piani alti delle Scuderie, si gode una vista magnifica (Si dice così no? E poi, che idea. Quale idea? ehm) dei tetti di Roma nella canicola d’ottobre “Guarda, si vede anche il cuppolone!”, faceva la gente, ma anche, girando un po’ la testa verso il Quirinale, Si è affacciato Napolitano!
Passare da Napolitano a Monti è stato relativamente rapido. È bastato scendere giù per via dei Serpenti ed eccolo, Monti. Il rione Monti in questi giorni è in festa, c’era l’allestimento del palco dove stasera si sarebbe esibita L’Orchestraccia,
e, tornando verso il Colosseo, si passava dagli scorci del quartiere fighetto a pennellate di decadenza allo stato puro, come l’edificio scalcagnato che ospita il ristorante Mother India, l’eccezione alla regola.
All’angolo tra due strade una coppia si stava baciando. Di solito distolgo lo sguardo subito, non sta bene soffermarsi. Oggi, invece, me li sono gustati bene. C’era questa luce che è tipica del tramonto a Roma, no? Ecco. Loro “si stagliavano” contro questa magnifica luce, ma ci si stagliavano contro sul serio, sembravano Amore e Psiche del Canova o anche due personaggi di Doisneau, che guardacaso proprio a Roma in questi giorni è approdato.
E li ho sentiti distintamente (nella mia testa, chissà com’è) che, istante dopo istante, mentre aderivano l’uno all’altra, e nell’esplorazione pubblica dei rispettivi abissi privati avanzavano sempre più, sempre meno propensi a separarsi, si dicevano: “Non resisto oltre. Andiamo da qualche parte, ti voglio e ti voglio subito”. Oh, cazzo, ho pensato e solo a quel punto ho distolto lo sguardo. Spoetizzàti, via: Tanto, un giorno, dopo una scopata di troppo, uno di loro (o forse tutti e due) si accorgerà che gli è passata la voglia di ritrovarsi sempre davanti il bel faccino quell’altro/a, e buonanotte suonatori.
[continua]
Üstmamò – Malinconici
Tag: Arte, L’Orchestraccia, Monti, Musica, Racconti, Robert Doisneau, Roma, Ustmamò
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