Noi siamo a pochi passi di distanza. Nei voli dei gabbiani, nel vento, nell’agitazione di ciuffi di capelli, negli occhi stretti controsole, Mauro avvia una conversazione minima. La sostengo a fatica, più per dovere. Pian piano si trasforma in uno dei suoi monologhi ossessivi su un prossimo lavoro. Sono il suo unico pubblico, di solito. Parla a voce bassissima, e sembro condannata ad ascoltarlo a lungo. Invece lo interrompe. Una sola volta. Una singola battuta di Simona:
– Mi piace.
Segue un silenzio soppesato da ogni parte.
Non può piacerti, stronza. Sta parlando di morte, di amore, di sentimenti veri e profondi. Qualcosa di molto distante dalla tua voglia di cazzo. Eppure sento che vi intendete bene.
Mi si annebbia la vista. Vedo qualcosa che non dovrebbe esistere.
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