Non aspettarti un sonetto che metta in riga, armato,
l’esercito dei giorni, nemmeno per un poco
che citi nomi e fatti, prima di fare fuoco,
schiantandolo in un grido sul selciato.
Ma che spavento, quale evento oscuro,
l’avvento delle schiere dell’aprico:
spaccano il muro e svelan, da una piccola
ansa, il vero, tutto, duro e puro!
Non chiederci una quartina che possa risarcirti,
fuorché ‘sto smorto fregno, tristronzo e pure gramo.
Il massimo che qui potrà apparirti
è un ricettario strano per un mamo.