
Ero al mare, senza mascherina, accanto alla mia amica fica, quella bella colta e strafottente, quella che non la manda a dire e che, quindi, che ve lo dico a fare, con lei ci amiamo proprio perché siamo dalla stessa parte, a questo mondo. Ero lì, sdraiata tra folate fredde e i baveri dell’asciugamano che mi schiaffeggiavano la faccia e se ne andavano in giro arrotolati ai bordi della sdraio che, come la mettevi la mettevi, quel giorno il vento non riuscivi a evitarlo, con la sabbia che, poi l’ho scoperto, violava la mia intimità andando ad accumularsi là dove non batte il sole (e neanche il vento, almeno in quel momento).
E dicevamo: che palle ’sto facebook e ’sto instagram e tutte le chiacchiere inutili e le pose, e tutti che dicono tutto su ogni cosa, ma poi chi se ne frega, no? Quello che penso, finché lo penso resta mio. E tutt’al più lo dico a qualcuno a cui importa, se è il caso e se mi va. E il mio compleanno, chi si ricorda, bene. Gli altri che pena, leggere e poi rispondere sempre grazie, quando è chiaro come la chiara d’uovo sbattuta a morte finché non si fa meringa, che non pensavano a me almeno da un anno.
Ma chi è tutta ’sta gente?
Quella in carne e ossa, poi. Che se scatto una foto al panorama, e poi ne scatto un’altra, e poi un’altra ancora, salta su da dov’era nascosta e chiede: E poi a chi le mandi? Le posti? Eh, Le posti?
Ma no, hai voglia a dire che lo fai per te, che ami fotografare. E che su instagram ci va il cacchio percento di quello che ti piace trattenere. E solo per dare segni di vita, a chi poi, ti domandi. Ma davvero.
Basta, le ho detto alla mia amica fica, adesso tolgo tutto. Via feisbuch, via istagramme, via qui e via là, via pure la sfiga di tenere un blog.
E no, il blog perché? – Mi ha chiesto.
Il blog perché, che palle pure quello.
Ma il blog che c’entra. Quello lo puoi tenere, è bello.
È vero – ho riflettuto – e la cosa più bella è che non ci va nessuno. Nessuno che commenti, perché non seguo gli hashtag. E perché per pigrizia non commento gli altri. Ok, anche perché non sembri piaggeria. Come nessuno viene a scovare il genio, perché qui c’è solo una raccolta di brogliacci. Involuti e contorti. Fuori moda, fuori grazia, fuori dai giri, insomma. È un po’ come noi due oggi sdraiate al mare. A prendere gli schiaffi del vento, bianchicce e fuori forma, nascoste ma felici.
Va bene, il blog lo tengo.
Vediamo l’altra roba. Dato che non m’importa, potrebbe anche restare.
Tag: Attualità, Blog, misantropia, philofobia, Racconti
6 giugno 2020 alle 21:07 |
tutti al mare a pensare le cose chiare. Così ti tieni il blog. Tanto non costa fatica
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