Il post originale è apparso su Cartaresistente il 18 dicembre 2014
Guarda quest’uomo. Osserva bene come occupa lo spazio, come gesticola, con quale piglio prende le sue decisioni. Parlata fluente, mobili antichi, codici di tutti i tempi citati a menadito, mignottaggine, soldi, tanti soldi. Il padre appartiene alla Kasta, come suo padre, il figlio ne segue le orme e guai a chi interrompe la catena. Si narra di un lontano avo che desiderò e ottenne di diventare artista. Pessima scelta: morì solo, senza affetti e squattrinato. Dopo di lui, la discendenza non ha più sbagliato. Ed è così che i membri della Kasta hanno sviluppato il senso dell’altro Sé, un livello di coscienza che però resta nell’ombra, che crea stridori, insofferenze, e loro malgrado mettono sull’altro piatto della bilancia la voglia di seguire fino alle estreme conseguenze le proprie inclinazioni. L’antifelicità del Ka promette una felicità irreale, per questo tanto ambita. Siamo sinceri, chi di noi non sente di camminare accanto al proprio Ka? Siamo concreti: se in noi esiste un Ka, possiamo stare certi di essere parte, per quanto possa esser piccola, di una Kasta. Non conosci anche tu l’avvocato che scrive poesie? Il bancario-attore, la commercialista che pratica il burlesque? E la programmatrice col pallino del massaggio, la pittrice-cuoca, l’ingegnere-equilibrista? O la bagnina-clown negli ospedali, il maestro-squillo, il medico-cantante, il magistrato-scrittore? Credi che, pur soffrendo della spaccatura, non rinunceranno mai ad alcuna delle proprie identità. Sarebbero angeli, e gli angeli non popolano questo mondo. E tu che leggi, non hai già uno pseudonimo? Prendi il tuo Ka a braccetto e accedi alle nostre stanze! Il Ka è la Nuova Kasta, sarai quello che vuoi e non sarai più solo nelle tue aspirazioni. Stimola, alimenta e ostenta il tuo disturbo multipolare. Dirai finalmente addio al disagio, uscendo allo scoperto con i tuoi altri Te. Ma, attenzione, non compiere l’errore di lasciare il tuo posto nella Kasta ufficiale: il Ka è gratuito solo per la prima settimana, trascorsa la quale, continuerai a usarlo a soli 9,90 Euro/mese per profilo attivato. Per saperne di più, clicca QUI.
“Premessa numero uno: nel Simposio di Platone a un certo punto Socrate chiede a Diotima quale sia l’essenza più vera di Eros. Diotima risponde che è il demone, dato che tutto ciò che è demonico è intermedio fra Dio e il mortale. Da qui poi parte tutto un discorso che ha affascinato Hölderlin circa la complessità della figura di Eros, circa l’aspirazione imperfetta dell’uomo nel suo agire per forza di cose asintotico verso una unificazione con robe tipo l’essere o la natura. Per cui poi ci attende il regno della bellezza”
“7 Sensi” di Cartaresistente: testi di Francesca Perinelli – illustrazioni di Davide Lorenzon CRT2