Sms per Demetrio: Buongiorno, è settembre: Tornati? Al chiodo? News?
Durante il viaggio di andata mi sono messa a leggere dal telefono un testo di Giulio Mozzi dove, parole sue, intende “sostenere, qui e ora, che non è del tutto privo di senso andare indietro“. Affinità evidenti. Lì dice che, rileggendosi, ha scoperto che proprio in uno scritto nel quale credeva di essersi pericolosamente messo a nudo, gli altri lo trovavano irresistibilmente comico. Ah, ma per me è lo stesso (e meglio così). L’unica differenza sta nel fatto che io è da sempre che so di essere comica, se osservata dall’esterno. Comica per gli altri e tragica per me stessa, ma sorvoliamo.
Sono stata appena definita “La Fulminata”. Mi riferiscono che nella notte c’è stato un nubifragio. “Davvero?” Non me ne sono mica accorta. Sospettano che un fulmine mi abbia tramortita. Lola mi fa, strizzando l’occhio: “Hai il sonno così pesante e poi ti lamenti…, eh?”
Forse ho il cervello bruciato veramente: è un’ora che straparlo e faccio battute. Una linguaccia senza freni inibitori che nei dintorni ha già smontato tutti. Adesso mi evitano.
“Aaah!” grida Kwruòuè all’improvviso “Che c’è?” “Zanzara!” Mi alzo di scatto e resto con le mani in aria a mo’ di applauso congelato. “L’hai vista?” “No” “E che fai?” “Sto pronta in caso la vedessi”.
Ecco, sono messa così. Savio se ne accorge e -con l’aria e la voce di Ih-Oh, l’asino brontolone- dice “Beata te. Io in giorni di pioggia, invece,” ma non lo lascio finire. Gli metto all’improvviso le mani davanti alla faccia e lui indietreggia spaventato. Simulo una crisi epilettica delle dita urlando sottovoce: “Savio… Savio… io ti elettrizzeròoo!” Ride, meno male. Mi sposto altrove e, nello spostamento urto La Roccia, l’amico mio granitico. Subisco un’altra scossa alla corteccia prefrontale, o all’amigdala, non saprei dire bene, e mi ricordo. “È settembre, Roccia! Settembre, come l’anno scorso, ti ricordi?” “E che, non mi ricordo?” risponde, trasognato. Finalmente, ora che è passato un anno, scommetto che riparte. E infatti non perde un secondo:
“L’11 settembre 2007 Joe Zawinul, il tastierista dei Weather Report,
il 15 settembre 2008 Richard Wrigth, il tastierista dei Pink Floyd,
il 18 settembre 1970 Jimi Hendrix,
il 21 settembre 1987 Jaco Pastorius,
il 25 settembre 1980 John Bonham, il batterista Led Zeppelin,
il 26 settembre 1986 Cliff Burton, il bassista dei Metallica,
il 26 settembre 1991 Miles Davis.
Ah, e se proprio non vogliamo dimenticare nessuno,
il 9 settembre 1998 Lucio Battisti.
Tra poco inizio a mettere foto e video su Facebook”
“Non dimenticare i lumini e i ceri, eh?”
“Non mi dimentico di niente, io”.
“Bravo”.
Mese fantastico, settembre. Favoloso. Con questo fresco e ancora tutta l’energia del sole preso che circola in corpo. Potrei spostare una montagna, ma non voglio esagerare con gli sforzi. Mi dedicherò a piaceri personali. Ad esempio ballare, come lo agogno. Bé, ormai è settembre, tempo di festeggiare. Sentiamo un po’ Demetrio.
Lucio Battisti – Il Diluvio
(ma: grazie grazie grazie)
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(Una precisazione: amici e amiche in questo post sono termini utilizzati nel senso comune. Che qui ognuno bada a sé, come in ogni altro punto della terra)
Tag: Buster Keaton, Cliff Burton, Giulio Mozzi, Jaco Pastorius, Jimi Hendrix, John Bonham, Lucio Battisti, Miles Davis, Musica, Racconti, Richard Wrigth, Roma, Settembre, WPLongform
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