Alice Munro, Premio Nobel per la letteratura 2013 è stata il mio primo “Consiglio d’autore” su Cartaresistente:
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A me non piacciono le cose semplici. Non lo faccio apposta, ma dopo un po’ mi annoio e lascio cadere il libro. A volte – ops – è caduto in qualche cassonetto. Certo, non sono neanche attratta da quelle saghe infinite, nelle quali se non ti fai degli schemi ti perdi per la strada, oppure da testi cervellotici con infiniti rimandi intelligenti, colti, oscuri e spesso un po’ (tanto) irritanti. La complicazione che mi piace è quella nella quale si respira vita vera. Lo scrittore, quello bravo, prende il suo vissuto e ce lo ripresenta combinato in mille modi, tanto che noi, lettori affezionati, finiamo col pensare: questo passa il suo tempo saccheggiando le vite della gente (da cui il famoso detto: “Scrittori e guardati”).
Adesso, Alice Munro. Non potresti mai dire la sua età, tanto meticolosa e intensa è la caratterizzazione dei suoi vari personaggi. Non ci riusciresti, se non badando a certi dettagli storici o ambientali. E questo è il bello, che a libro chiuso, e poggiato sopra il cuore ancora in affanno, ti accorgi che ti ha appena fatto fare un giro per la tua stessa vita. Incluso quel futuro nebuloso che da solo non sai figurarti. Allora avrà cent’anni, almeno. Forse Alice è un elfo, un essere soprannaturale. O un nome collettivo, una congrega di scrittori che fanno la staffetta da decenni. Chi lo sa. Di sicuro è donna. E brava. E anche tanto bella, a giudicare da come tutti si innamorano di lei.
«Leggete tutto di Alice Munro, ma per cominciare leggete Chi ti credi di essere? Sí, cominciate da quello».
Jonathan Franzen
Alice Munro “Chi ti credi di essere?” (Einaudi, 2012)
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Tag: 2013, Alice Munro, Attualità, Blog, Cartaresistente, Felicità, Francesca Perinelli, Johnatan Franzen, Letteratura, Libri, Nobel Prize in Literature, Premio Nobel, Racconti
10 ottobre 2013 alle 14:31 |
ho cominciato da Nemico Amico Amante e non ho più smesso. certo mi dispiace per Roth, ma la Munro se lo merita tutto.
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10 ottobre 2013 alle 14:32 |
Assolutamente sì!
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10 ottobre 2013 alle 17:40 |
“a libro chiuso, e poggiato sopra il cuore ancora in affanno”
Ah, P (ché qui ci stava proprio da dio il cognome), tu fai vibrare la mia anima. E non sto scherzando. E’ una frase bellissima.
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10 ottobre 2013 alle 18:36 |
E allora ti ringrazio, non è facile portare alla giusta vibrazione un’anima. 🙂
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10 ottobre 2013 alle 22:26 |
……..apperò, brava!
Beh….della Murno non ho letto niente…
Per ora ne ho in attesa diversi….devo resistere!
buona serata
.marta
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10 ottobre 2013 alle 23:29 |
Buona notte Martuccia 🙂
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11 ottobre 2013 alle 13:51 |
bene …ce ne faremo una ragione.
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11 ottobre 2013 alle 14:58 |
Chi si rivede 🙂 Qual buon vento… (di mare forse?)
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14 ottobre 2013 alle 13:28 |
Esattamente. Vento di mare, d’autunno, d’inquietudine
Vento di domani…
“Senti che vento
tormenta le vele
e le gomene
delle navi nei porti, prigioniere…
senti che vento
tira dal mare
e s’attacca alle onde
e le infuria
vento
vento da naufragare…”
[Gianmaria Testa – Manacore]
🙂 🙂
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14 ottobre 2013 alle 14:47 |
…Pensi di cavartela così? 😉
Quantomeno ci accosto la canzone… Grazie di averci fatto provare un ampio respiro pervaso di salsedine…
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